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Lo spirito delle leggi Amato e Ciampi, istitutive delle Fondazioni di origine bancaria, trova oggi nuova forza applicativa con il Protocollo d’intesa firmato il 22 aprile dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, e dal Presidente dell’Acri Giuseppe Guzzetti. Esso segna l’avvio di un’autoriforma delle Fondazioni, inteso a rafforzarne la diversificazione degli investimenti, valorizzare la trasparenza della loro attività erogativa, garantirne ulteriormente l’autonomia e l’efficacia della governance.
La Fondazione Perugia, in attuazione dell’art. 8, comma 4, del Protocollo d’intesa tra il MEF e l’ACRI, sottoscritto in data 22 aprile 2015 e dell’art. 14, comma 3, dello Statuto, ha proceduto alla verifica della rappresentatività del territorio e degli interessi sociali sottesi dalla propria attività istituzionale dei soggetti designanti indicati dal proprio Statuto all’art. 10.
L’Organismo di Vigilanza è istituito in attuazione di quanto previsto dagli articoli 6 e 7 del D. Lgs. n. 231/2001. Ha il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli di organizzazione e di gestione della Fondazione, cura il loro aggiornamento ed è dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo. L’Organismo di Vigilanza può essere contattato tramite la mail organismo231@fondazioneperugia.it oppure scrivendo a mezzo postale alla Fondazione Perugia.
La Fondazione Perugia ha deciso di adottare il Modello in oggetto di cui al D.lgs. n. 231/2001, ritenendo che la predisposizione di un simile modello organizzativo possa contribuire a rafforzare, nell’esercizio della propria attività istituzionale, l’osservanza dei principi di legalità, integrità, correttezza e trasparenza operative nei rapporti con i terzi, nonché la responsabilità nell’uso delle proprie risorse.
La Fondazione Perugia ha deciso di adottare un Codice Etico (documento contenente una serie di regole sociali e morali) che, unitamente ai principi e alle regole contenuti nel Modello Organizzativo della Fondazione, possa concorre a definire un più efficace sistema di prevenzione dei reati di cui al D.lgs. n. 231/2001.
La Carta delle Fondazioni è il documento che traccia le linee guida per un orientamento comportamentale comune che, nel rispetto delle norme che disciplinano le Fondazioni, consenta di valorizzarne l’azione e rafforzarne i presidi di autonomia, responsabilità, trasparenza e indipendenza.
Ogni Fondazione, attraverso gli opportuni passaggi istituzionali, avvierà nei prossimi mesi un percorso di adozione della Carta “dando attuazione ai principi e ai criteri indicati declinandoli in piena autonomia in norme statutarie e/o regolamentari, nonché in procedure e prassi operative, secondo le [proprie] dimensioni e caratteristiche operative e istituzionali” (dal preambolo della Carta delle Fondazioni).
La Carta delle Fondazioni è stata approvata all’unanimità dall’Assemblea dei Soci di ACRI del 4 aprile 2012.
L’Assemblea del 4 maggio 2011 aveva dato il via a tale documento in quanto era stata formalizzata l’opportunità di fornire linee guida in materia di governance, di attività istituzionale e di impiego del patrimonio delle Fondazioni di origine bancaria italiane.
Alla definizione della Carta si è giunti attraverso un processo di elaborazione ispirato alla più ampia partecipazione, che ha coinvolto tutte le Fondazioni attraverso gruppi di lavoro.
La Fondazione Perugia, quale fondazione di origine bancaria ai sensi del Decreto Legislativo n. 153 del 17 maggio 1999, costituisce persona giuridica a tutti gli effetti privata (come acclarato dalla Corte Costituzionale con le note sentenze numero 300 e 301 del settembre 2003) e non è pertanto tenuta all’applicazione delle norme del “Codice dei contratti pubblici” (Decreto Legislativo n. 163 del 12 aprile 2006), come espressamente previsto all’articolo 10-ter del Decreto legge n. 162 del 23 ottobre 2008, convertito nella Legge n. 201 del 22 dicembre 2008. Con l’entrata in vigore delle disposizioni del Protocollo d’Intesa sottoscritto in data 22.04.2015, ai sensi dell’art. 11, comma 2, dello stesso protocollo, devono essere rese pubbliche le informazioni concernenti gli appalti affidati nel 2022 di importo superiore ad euro 50mila.
Nel corso dell’esercizio 2022 per la ristrutturazione del Palazzo Lippi Alessandri sono stati affidati i seguenti appalti: